Lo squalo di Steven Spielberg che accoglie i visitatori all’ingresso, le scarpette rosse di Dorothy del Mago di Oz, un’intera sala dedicata alle statuette degli Oscar: è nato un nuovo museo del cinema, il più grande, e dove poteva sorgere se non a Los Angeles?
Passato, presente e futuro del grande schermo si raccontano nella Città degli angeli o anche City of stars, come la cantavano anche i protagonisti di La La Land, giusto per rimanere in tema di grande fabbrica dei sogni sul grande schermo, in un imponente edificio che rinnova un palazzo modernista degli anni Venti con nuove installazioni e che porta la firma di un archistar nostrano, Renzo Piano.
Sua la mano sull’Academy Museum of Motion Pictures che ha aperto i battenti tra Wilshire Boulevard e Fairfax Avenue, con ingresso dallo storico Saban Building.
I sei piani, raccolti in una grande cupola, porteranno i visitatori in viaggio tra collezioni permanenti ed installazioni tematiche temporanee che metteranno in mostra lo sterminato patrimonio della Academy of Motion Picture Arts and Sciences, tra 12 milioni e mezzo di fotografie, 65 mila manifesti, 85mila sceneggiature, naturalmente anche 230mila tra film e video.
Tra le sale si rivivrà la storia di Hollywood, tra cimeli e memorabilia, tra cui gli abiti di Marylin Monroe e quelli della bimba prodigio Shirley Temple, ma anche l’improbabile mise di Jeff Bridges nel cult Il Grande Lebowski.
Ma il nuovo Museo del Cinema di Los Angeles non è solo un museo. L’edificio ospita infatti anche due teatri, uno, il David Geffen Theater, da mille posti, e l’altro, il Ted Mann Theater, da 288, ospiteranno un fitto calendario di proiezioni.