Almeno una volta nella vita a tutti capita di imbattersi nell’India. In fondo l’abbiamo sempre percepita come presenza meravigliosa e sconosciuta. Se ne sta laggiù ad Oriente, quasi ci aspetta. L’India è un’occasione che bisogna darsi almeno una volta nella vita. È una porta sempre aperta, bisogna mettersi in gioco e intraprendere il viaggio: tanto prima o poi l’India arriva.
Tanto vale lasciarsi attraversare, lasciarsi inondare dalla sua bellezza e dalle sue storture, dalle sue contraddizioni e dalla sua forza ipnotica, dal bello e dal brutto, dalla vita e dalla morte. Perché l’India è tutto e il suo contrario.
Avete mai sentito parlare di Maldindia? Il Maldindia è lì all’aeroporto appena ci arrivi in India, tra le case di Delhi o di Mumbai. Non lo vedi ma c’è. Il Maldindia è nell’aria pesante, solida, monsonica, quell’aria che appena si apre il portellone dell’aereo ti salta addosso e quasi ti stordisce: aria unica e inimitabile dell’India. Il Maldindia c’è e ti cammina dentro. Perché una volta che hai l’India dentro non puoi più farne a meno.
Viaggiare in India è darsi un’occasione: l’occasione per cambiarsi la vita. Perché c’è un prima e c’è un dopo: perché questo incontro non ti lascerà indifferente. Il consiglio è quello di non giudicarla, non cercare di comprenderla, semplicemente accoglierla come lei accoglierà voi.
Vi ritroverete a camminare tra la folla senza toccare terra; canterete gli inni di Krishna in un tempio senza conoscerne le parole; piangerete di fronte al silenzio di una notte himalayana sotto le stelle; sarete assaliti dai bambini vocianti che giocano a cricket per le strade polverose di un villaggio; vi sorprenderete a esplorare parti nascoste di voi stessi.
L’India è questo: la possibilità di esplorare, sempre, in continuazione. Lasciate che vi avvolga con la sua magnifica infinita complessità. L’India è l’India!